Il rischio di ictus risulta aumentato nei pazienti con malattie autoimmuni dopo herpes zoster
Il rischio di ictus è aumentato del 50% un mese dopo che i pazienti con malattie autoimmuni hanno sofferto di herpes zoster, rispetto ai successivi 2-6 anni.
Le terapie immunosoppressive aumentano la frequenza e la complessità dell’herpes zoster, che è un noto fattore di rischio per l'ictus.
Per esaminare la relazione temporale tra herpes zoster e ictus tra i pazienti immunodepressi, i ricercatori hanno studiato i dati Medicare per quasi 51.000 pazienti con herpes zoster di nuova insorgenza che presentavano anche spondilite anchilosante, malattia infiammatoria intestinale, psoriasi, artrite psoriasica, o artrite reumatoide.
Sono stati esclusi i pazienti con una storia di ictus.
All'analisi multivariata è emerso che l'ictus era 1.5 volte più probabile durante i 6 mesi immediatamente dopo l'herpes zoster rispetto ai 2-6 anni successivi all’infezione ( intervallo di confidenza 95%, 1.06-2.12 ).
Nella finestra di 6 mesi, sono stati registrati 9.8 ictus per 1.000 anni-persona, rispetto a 8.7 per 1000 anni-persona nei 2-6 anni successivi all'herpes zoster.
Il rischio di ictus è rimasto un po' elevato durante tutto l'anno dopo l'herpes zoster ( rate ratio di incidenza, IRR=1.3; IC 95%, 1.05-1.61 ).
In generale, l'ictus era più probabile che si verificasse nei pazienti che erano più anziani, ricevevano glucocorticoidi ad alte dosi, o soffrivano di diabete mellito, ipertensione, fibrillazione atriale, o una storia di attacco ischemico transitorio ( TIA ). ( Xagena2015 )
Fonte: American College of Rheumatology ( ACR ) Annual Meeting, 2015
Neuro2015 Inf2015
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